Il consulente sulla sicurezza risponde dei danni subiti dagli addetti alle macchine e all’attrezzatura pericolosa in ogni caso, anche se manca una relazione dei rischi cui l’impresa era obbligata. La sentenza, che apre una fase nuova nella gestione della sicurezza delle imprese italiane, è stata emessa lo scorso 26 giugno dalla Corte di Cassazione (n. 15050).

Nelle motivazioni, la Suprema Corte specifica che l’assenza di una relazione di sicurezza con la valutazione dei rischi da parte dell’azienda non esclude le responsabilità dei consulenti per la sicurezza, i quali in base al d.lgs. 626/1994 sono tenuti a eseguire in ogni caso l’analisi della sicurezza dei macchinari e dell’ambiente di lavoro. La loro responsabilità, quindi, rimane oggettiva.