L’incontro nazionale tra Cooperfidi Italia e le associazioni territoriali ha fatto il punto sui risultati conseguiti e sulle prospettive dell’attività dell’organismo nazionale di garanzia della cooperazione italiana.


Nel corso dell’incontro sono state presentate ed approfondite le complesse dinamiche congiunturali del mercato del credito e data comunicazione dei nuovi prodotti proposti e delle più recenti iniziative per facilitare l’accesso al credito delle imprese cooperative da parte di Cooperfidi Italia.

Sono intervenuti Mauro Gori, presidente Cooperfidi Italia, Ferruccio Vannucci, Direttore, Mauro Frangi, Vicepresidente, Massimo Mota, Consigliere di Amministrazione, Vincenzo Mannino, Fondi mutualistici.

Il segretario generale Vincenzo Mannino ha insistito sulla necessità di incrementare l’attività di Cooperfidi Italia sia nella quantità sia nella qualità. «Da un lato è necessario incrementare rapidamente le cooperative alle quali si offre il servizio della garanzia, utilizzare maggiormente il Fondo centrale di garanzia, dall’altro occorre puntare a un livello molto contenuto di sofferenze. È solo a questa condizione che i confidi sono sostenibili nel tempo».

Mannino ha, inoltre, ribadito l’impegno indispensabile delle strutture associative territoriali per ottenere risorse pubbliche innanzitutto dalla Regioni e dalle Camere di commercio, tema che era stato oggetto della comunicazione di Frangi. Ha infine sollecitato ad accelerare le forme di collaborazione fra Cooperfidi e strutture territoriali e a diffondere i servizi alle cooperative per migliorarne il merito di credito e farne progredire la capitalizzazione».

«Lo sviluppo di Cooperfidi e i suoi equilibri nel tempo – ha detto il vicepresidente Mauro Frangi – non possono prescindere da una maggiore capacità di intercettare le risorse pubbliche disponibili per il sostegno della filiera della garanzia. Significa, in primo luogo, incrementare la capacità di accesso delle imprese cooperative al Fondo Centrale di Garanzia, rivedendo qualche meccanismo normativo oggi penalizzante, ma soprattutto ottenendo il riconoscimento diretto di Cooperfidi Italia e la delega all’istruttoria. In secondo luogo, occorre accrescere la capacità di lobbing e di presidio delle associazioni cooperative sul territorio, nei confronti delle Regioni e del sistema camerale. Cooperfidi Italia è pronto a supportare tecnicamente le organizzazioni cooperative in questo impegno, fornendo supporti ed indicazioni operative e diffondendo buone pratiche».

«Due anni e mezzo dopo la costituzione di Cooperfidi Italia – ha spiegato il presidente Mauro Gori – misuriamo e valutiamo il lavoro svolto sino ad oggi e l’utilità del confidi nazionale per le cooperative. L’obiettivo della nostra cooperativa è crescere ancora in quantità, per dare credito ad un numero di cooperative sempre maggiore, e in qualità, per sviluppare prodotti e servizi sempre più adeguati alle specifiche esigenze finanziarie della cooperazione». Per raggiungere questi obiettivi Cooperfidi Italia a seguito della riforma del regime degli intermediari finanziari (d.lgs 141/2010), dovrà presentare istanza di iscrizione al “nuovo albo”.

«Si vuole approntare un nuovo piano strategico – ha sottolineato Gori – una strada originale fortemente incardinata nel modello di confidi che Banca Italia prospetta, rafforzando la dimensione nazionale, l’identità e l’insediamento territoriale di Cooperfidi Italia e la sua capacità di operare in un mercato concorrenziale e fortemente radicato».

Una forte pianificazione aziendale con un back office professionale e competente in grado di interagire con la rete e di sviluppare partnership con associazioni di rappresentanza, fondi mutualistici, istituti di credito e soggetti pubblici, per aiutare le cooperative a selezionare e canalizzare le loro esigenze di credito.