Una paziente veniva ricoverata presso una struttura ospedaliera per l’esecuzione di un intervento in laparoscopia che durante l’esecuzione veniva trasformato in laparotomia; all’esito, il referto della cartella clinica riportava “laparotomia- viscerolisi- resezione ovarica bilaterale”. La paziente contestava di aver prestato il consenso sia in relazione alla più semplice laparoscopia che in riferimento all’intervento in laparotomia.