FederazioneSanità Confcooperative al SANIT 2011 «Assistenza primaria: cooperazione pronta a dare risposte di qualità e a tariffe socialmente sostenibili»

«Vengano date regole certe e sicurezza, alle migliaia di persone che vivono, con le proprie famiglie, situazioni di cronicità e disabilità. Si definiscano, inoltre, modalità, requisiti e risorse dedicate idonei a incentivare l’assistenza primaria. Prioritario e ineludibile a tal fine è che la medicina generale venga liberata dalle rigidità normative e contrattuali che limitano lo sviluppo della professione in forma aggregata».

È il messaggio lanciato oggi dal presidente di FederazioneSanità – Confcooperative, Giuseppe Milanese, nel corso del Convegno tenutosi a Roma all’interno della Fiera del Sanit: Coordinamento, Centralità della Persona e Continuità dell’assistenza, le 3 C della Cooperazione di FederazioneSanità Confcooperative.

«Mantenendo certo il ruolo di programmazione, controllo, qualità e spesa da parte del distretto, la cooperazione chiede alle istituzioni di correggere l’attuale sistema troppo sbilanciato sull’ospedale e di poter partecipare al riordino dell’offerta del sistema extraospedaliera, in particolare nei percorsi di ADI».

Tante le personalità intervenute al convegno: Domenico Gramazio, vicepresidente Commissione Sanità del Senato; Luciano Ciocchetti, vicepresidente Giunta Regionale Lazio; Claudio Cecchini, assessore Politiche Sociali della Provincia di Roma e Sveva Belviso, assessore alle Politiche sociali del Comune di Roma. Dal confronto con le istituzioni presenti è emersa, nel corso dei lavori, un’ampia convergenza di intenti sulla necessità di potenziamento del territorio e dell’assistenza primaria, anche attraverso una maggiore integrazione socio sanitaria tra i livelli di governo.

«A fronte delle diverse emergenze della sanità, è giusto – ha sottolineato il prof. Elio Guzzanti, presidente del comitato Tecnico Scientifico della Federazione – quanto affermato dal PSN 2010, così come vengono confermate le opinioni di quanti affermano, a partire dall’OMS, che la Primary Health Care è «ora più che mai» indispensabile, anche per quanto riguarda la sostenibilità finanziaria dei sistemi sanitari nazionali».

A tal riguardo il presidente Milanese ha evidenziato come «rispetto al tanto evocato potenziamento delle cure extraospedaliere, la cooperazione di FederazioneSanità sia ora pronta a rispondere attraverso la realizzazione di Consorzi territoriali legati a specifiche aree distrettuali, che realizzerà un concreto presidio territoriale a servizio della continuità tra ospedale e territorio, integrando cooperative di medici, sociosanitarie, farmaceutiche e il sistema delle mutue. In tal modo saranno garantite ai cittadini, attraverso la formula non profit cooperativa e in via sussidiaria rispetto al pubblico, risposte di qualità e a tariffe socialmente sostenibili».

Il riconoscimento del ruolo e dell’importanza del potenziamento del privato non profit in sanità sono stati ribaditi con forza anche dagli Enti ed Associazioni presenti al convegno: Giuseppe Scaramuzza, vicepresidente Cittadinanza attiva, Gilberto Gentili, presidente Card; Maria Donata Bellentami, dirigente Agenas; Salvo Calì, segretario generale Smi; Silvestro Scotti, vicesegretario nazionale Fimmg; Fabio Sturani, segretario generale Federsanità Anci; Alfonso Misasi, segretario nazionale Federfarma e Carla Buschelli della Simg, i quali hanno condiviso la necessità che le istituzioni pubbliche debbano impegnarsi a normare puntualmente l’assistenza sanitaria, a proseguire con quanto avviato per i nuovi servizi erogabili dalle farmacie, nonché a s l’uscita del medico di medicina generale dal suo isolamento. Un problema questo ancora irrisolto nonostante la moltiplicazione nelle diverse regioni di tentativi di soluzione e, al quale, la cooperazione sociale di FederazioneSanità sta offrendo opportunità importanti di riorganizzazione.

Dopo la presentazione di quattro buone pratiche di cooperazione integrata introdotte dal vicepresidente vicario FederazioneSanità Vito Novielli, ha quindi chiuso i lavori Carlo Mitra, vicepresidente vicario Confcooperative, ricordando come l’innovazione proposta da FederazioneSanità Confcooperative, come tutte le innovazioni, ha avuto un tempo per sedimentare, ma trova ora, anche grazie alla condivisione del progetto da parte delle istituzioni pubbliche, il tempo di realizzare la sua mission della costruzione della nuova rete non profit della sanità territoriale.